Conto alla rovescia per i bovini di crocesanta

26 Aprile 2018

Bagno di romagna (fc): Il tragico epilogo del sequestro piu’ cospicuo mai verificatosi fino ad ora in Italia.

Un quadro raccapricciante quello riscontrato già nel 2015: animali morti di fame, resti di carcasse, scheletri viventi…e quando, una volta nella vita, assistiamo all’intervento più unico di chi provvede responsabilmente a denunciare tutto ciò, la fallimentare macchina della (in)giustizia manda tutto in prescrizione.

Discutibile sentenza del giudice che dispone la confisca dei bovini senza mettere sotto sequestro l’area ove sono detenuti.
Decisione devastante che ha permesso all’imprenditore agricolo, carnefice di questi animali, di continuare ad agire indisturbato, rendendo alquanto ardua la collaborazione con le figure coinvolte.
L’intento di salvaguardare la salute mentale del soggetto in questione, ha altresì permesso l’incontrollata convivenza tra 43 mucche e 13 tori liberi, come indicato nel report stilato in data 14 febbraio 2018, per cui presumibilmente a tutt’oggi tutte le mucche risulterebbero gravide,  in effetti abbiamo già assistito alle prime nascite.

Inizia nel luglio 2017 la nostra collaborazione volta all’approvvigionamento di fieno per il sostentamento di questi animali.
Unitamente alla nostra associazione, Movimento Animalista, Oasi Leonardo ed una Azienda di Modigliana (FC) firmano nel dicembre 2017 un verbale che prevede l’assegnazione dei bovini come segue:

Associazione In Dog We Trust (Lamento Rumeno) n. 11 capi
Antico Podere Il Prato – Oasi Leonardo n. 30 capi
Azienda di Modigliana (FC) n. 05 capi
Azienda Salvadorini n. 10 capi

L’Oasi Leonardo si impegna ad individuare una struttura volta ad ospitare 30 capi (situazione ad oggi non piu’ reale vista la quasi totalità delle femmine gravide) con il termine ultimo fissato per il 31 maggio utile per la ricollocazione degli stessi.

Lo scorso 10 marzo provvediamo a recarci sul posto scortati dai carabinieri per il ritiro dei primi 7 capi:
missione fallita poiche’ l’ex proprietà, dopo aver liberato l’intera mandria, si barrica all’interno della stalla minacciando chiunque, armato di forcone, tutto condito da irripetibili turpiloqui.
E’ stato possibile il recupero di soli due animali con un dispendio economico inutile ed oneroso dovuto alle spese di trasporto quasi praticamente a vuoto.

IFrame

Facciamo il bis il 10 aprile pronti a trasferire altre 7 mucche: di quelle a noi assegnate solo 5 sono presenti in stalla; anche stavolta la mandria è stata liberata.

In conclusione: l’ex proprietà continua ad agire a proprio piacimento, gli animali continuano a riprodursi, noi continuiamo ad investire risorse umane ed economiche.
Ma la responsabilità di una gestione così inappropriata, dannosa, a totale danno degli animali (e non solo) di chi è?

Stendiamo un velo pietoso (e anche un po’ di soda caustica) su tutti coloro che hanno strumentalizzato questa vicenda per trarne visibilità e poi dileguarsi nel nulla:
Prima tra tutti la Fattoria delle Coccole che ha promosso una raccolta fondi  tramite la piattaforma Buonacausa.org ; risultato:  oltre 17.000 euro raccolti, mai destinati alle mucche di Crocesanta.
Sarebbe utile sapere che fine hanno fatto queste donazioni.

Chieste spiegazioni all’Enpa promotrice della medesima raccolta, si dichiara del tutto estranea ai fatti.
Perse le tracce dell’ex senatore Sauro Turroni, rappresentante dei Verdi di Forlì-Cesena, dopo un’imbarazzante partecipazione al VeganFest di Bologna nel settembre 2017 insieme a Bianca Tagliabue presidente dell’associazione Ingaia, referente della Fattoria delle Coccole.
Molla il colpo anche l’Onorevole Bernini del Movimento 5 Stelle dopo un’apparizione a Crocesanta lo scorso anno.
Continua la rassegna delle meteore con Rinaldo Sidoli che dopo l’eclatante affermazione “abbiamo salvato 55 mucche e adesso le vogliono ammazzare” (eh ???? ) lancia una petizione su Change.org  che a cosa serve lo sa solo lui…..indubbiamente dà visibilità e fa bene all’autostima….
Silenzio assoluto da parte di VeganOk che ha lasciato inevase le nostre richieste di chiarimenti, declinando ogni possibilità di sistemazione degli animali presso i loro contatti.
Nessuna disponibilità neanche presso le Oasi della Rete dei Santuari.

Estenuante la ricerca di sistemazioni attendibili volte ad ospitare gli animali:
grave il pressappochismo di chi ha dato la propria disponibilità per poi rinunciare alla vigilia del trasferimento degli stessi;
strutture non idonee, persone non adatte alla gestione di bovini, tanti (troppi) in cerca di sola gloria.
Un vociferare patetico quello avvenuto in questi mesi sul web da cui abbiamo preso le debite distanze continuando ad operare nel piu’ assoluto riserbo unitamente all’Azienda di Modigliana che ha investito decine di migliaia di euro per garantire costanti forniture di fieno agli animali

Ed ora che i bovini sono ben pasciuti ed in piena salute ci apprestiamo ad attendere il verdetto finale che segnerà la loro fine con una quasi certa cessione agli allevatori.

Se così fosse, verrebbe meno l’obiettivo fondamentale e prioritario, oggetto della collaborazione in essere tra la nostra associazione e le altre parti assegnatarie dei bovini, unitamente al Sindaco, come recita il verbale sottoscritto in data 28 dicembre 2017:
assicurare che tutti i 56 capi non verranno affidati alla filiera alimentare ma ad attività integranti progetti di benessere animale”
ed ancora:
“ l’impegno ad istituire un tavolo di controllo composto dal Sindaco del Comune di Bagno di Romagna, ASL Cesena ed esponenti del Movimento Animalista volto alla verifica sulle condizioni di gestione dei bovini al fine di assicurare che i medesimi vengano allevati in salute e sottratti a qualsiasi destinazione diversa da progetti legati al benessere animale”

Tante belle parole che dopo oltre quattro mesi non trovano il minimo riscontro nella realtà poiché L’Oasi Leonardo a tutt’oggi non è in grado di fornire alcuna sistemazione concreta e perseguibile utile per il trasferimento degli animali e il Movimento Animalista ancora tergiversa invece di attivarsi prontamente tramite i propri canali per trovare soluzioni adeguate.

Detto cio’ qui non si tratta di salvare le mucche di Lamento Rumeno;
si tratta di salvare esseri viventi altrimenti ceduti agli allevatori, sfruttati per la riproduzione, destinati al macello.
RIVOLGIAMO UN APPELLO A TUTTI COLORO CHE POSSANO ESSERCI UTILI A TROVARE SISTEMAZIONI IN GRADO DI ACCOGLIERE GLI ANIMALI.

Le vostre donazioni possono essere devolute tramite:




Iban:
IT16S0760112300000070994579
Per disposizioni di bonifico dall’estero
Bic/Swift: BPPIITRRXXX

Conto corrente n.70994579
Intestato a: In Dog We Trust Onlus